Bhagavadgītā: il "Canto del Divino" o il "Canto dell'Adorabile" è una parte del grande poema epico Mahābhārata.
E' divenuto nella storia tra i testi più prestigiosi, diffusi e amati tra i fedeli dell'Induismo.
L'episodio narrato nel testo si colloca nel momento in cui il virtuoso guerriero Arjuna - uno dei fratelli Pāṇḍava, figlio del dio Indra, prototipo dell'eroe - è in procinto di dare inizio alla battaglia di Kurukṣetra, che durerà 18 giorni, durante la quale si troverà a dover combattere e quindi uccidere i membri della sua stessa famiglia, parenti, mentori e amici, facenti tuttavia parte della fazione dei malvagi Kaurava, usurpatori del trono di Hastināpura.
Di fronte a questa prospettiva drammatica, Arjuna si lascia prendere dallo sconforto, rifiutandosi di combattere. A questo punto Kṛṣṇa incarnazione di Viṣṇu (qui inteso come divinità suprema), si avvia ad impartirgli insegnamenti, dal profondo contenuto religioso, per dissiparne i dubbi e lo sconforto imponendogli di rispettare i suoi doveri e di combattere e uccidere, senza farsi coinvolgere da quelle stesse azioni (karman).
Kṛṣṇa espone una vera e propria rivelazione religiosa finendo per manifestarsi come l'Essere supremo.
E' divenuto nella storia tra i testi più prestigiosi, diffusi e amati tra i fedeli dell'Induismo.
L'episodio narrato nel testo si colloca nel momento in cui il virtuoso guerriero Arjuna - uno dei fratelli Pāṇḍava, figlio del dio Indra, prototipo dell'eroe - è in procinto di dare inizio alla battaglia di Kurukṣetra, che durerà 18 giorni, durante la quale si troverà a dover combattere e quindi uccidere i membri della sua stessa famiglia, parenti, mentori e amici, facenti tuttavia parte della fazione dei malvagi Kaurava, usurpatori del trono di Hastināpura.
Di fronte a questa prospettiva drammatica, Arjuna si lascia prendere dallo sconforto, rifiutandosi di combattere. A questo punto Kṛṣṇa incarnazione di Viṣṇu (qui inteso come divinità suprema), si avvia ad impartirgli insegnamenti, dal profondo contenuto religioso, per dissiparne i dubbi e lo sconforto imponendogli di rispettare i suoi doveri e di combattere e uccidere, senza farsi coinvolgere da quelle stesse azioni (karman).
Kṛṣṇa espone una vera e propria rivelazione religiosa finendo per manifestarsi come l'Essere supremo.